Piercing e cicatrici: come eliminarle
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È possibile eliminare le cicatrici da piercing? Quali sono le complicanze di un foro a orecchie, naso, ombelico, o capezzoli? Le risposte le trovi qui.
Oggi, farsi un piercing è molto semplice e sempre più persone scelgono di applicare un elemento ornamentale in diverse parti del proprio corpo (body piercing) .
Ma farsi un piercing a orecchie, naso, ombelico, capezzoli o in altre parti del corpo, ha delle conseguenze.
In particolare, il piercing, comporta la perforazione di una parte del corpo per inserire anelli, orecchini o spille. Una procedura che però può diventare problematica fin da subito se mal gestita.
Tra tutte, una delle complicanze più comuni è un’alterazione della cicatrizzazione che può provocare una brutta cicatrice, ma anche cheloidi o cicatrici ipertrofiche da piercing.
Inoltre, ci potrebbero essere successivi ripensamenti.
Qualunque sia il motivo che ci porta a fare un piercing, in qualsiasi momento della nostra vita potremmo decidere di eliminarlo, soprattutto se in presenza di brutte cicatrici che lo hanno reso un problema estetico più che un ornamento.
In questo articolo scopriremo insieme come eliminare un piercing e, soprattutto, la sua cicatrice.
Quando facciamo un piercing, la pelle, che ha subito un trauma, affronta diverse fasi di riparazione tissutale:
Nello specifico, la cicatrizzazione può durare fino a due anni e oltre, ma anche la guarigione iniziale, quindi la risoluzione di infiammazione e riparazione, può avvenire dopo mesi.
I tempi di guarigione variano anche a seconda della zona del corpo:
Questi tempi sono approssimativi e si riferiscono alla guarigione di ferite di un piercing sano.
Infatti, a seconda di igiene, cura personale, predisposizione genetica, i tempi possono variare e, in caso di infezioni batteriche, una delle complicanze più comuni in tutte le parti del corpo, si possono allungare molto.
Inoltre, durante le tre fasi di riparazione tissutale, ci sono alcuni fattori genetici ed altri fattori esterni che possono influire sull’aspetto della cicatrice.
In particolare, tra tutte le complicanze del piercing, c’è il possibile sviluppo di un cheloide o di una cicatrice ipertrofica, anomalie della cicatrizzazione che si limitano alla zona del trauma e si manifestano con un ispessimento o sollevamento della cute lesa rispetto alla pelle circostante.
Nello specifico, lo sviluppo di una brutta cicatrice può essere condizionata da:
Oltre a questi fattori, la presenza di un’infiammazione è determinante nello sviluppo di cheloidi o cicatrici ipertrofiche.
Oltre ad accompagnare eventuali infezioni, l’infiammazione può essere continuamente sollecitata da attriti meccanici, come lo sfregamento da indumenti con i piercing all’ombelico, al capezzolo e in altre zone intime.
Questo a maggior ragione perché la cicatrice ipertrofica, si manifesta entro pochi mesi dalla lesione cutanea originale, mentre il cheloide è caratterizzato da tempi di formazione più lunghi.
Inoltre, mentre la cicatrice ipertrofica potrebbe migliorare spontaneamente con il passare del tempo, il cheloide invece tende a rimanere.
Tuttavia, la bella notizia è che in caso di ripensamento dopo un piercing ci sono delle soluzioni per eliminare le cicatrici.
Scopriamole insieme.
I piercing più comuni sono quelli nelle orecchie, nel naso, nel labbro, nel sopracciglio e nell'ombelico.
Ma si possono anche fare in zone più intime del proprio corpo, come le parti genitali e i capezzoli.
Le cicatrici si formano più facilmente dove il foro interessa anche la cartilagine, come per esempio nel naso. In questo caso, spesso la cicatrice è l’esito di una gestione post piercing non adeguata, che purtroppo porta a infiammazione o addirittura a infezione.
A seconda della zona, la cicatrice post piercing andrà trattata in modo specifico per ridurre il rischio di infezioni, infiammazioni e, quindi, della formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidi.
In particolare, per favorire una sana cicatrizzazione è fondamentale mantenere la zona lesa disinfettata e ben idratata con unguenti o creme adatte fino alla formazione del primo strato di tessuto cicatriziale.
Dopo, bisogna essere costanti nella pulizia e nell’idratazione della pelle circostante fino a completa cicatrizzazione, .
È importante mantenere ben nutrita e idratata la zona di pelle forata, con il supporto di una crema o di un olio, ricchi di Vitamina E.
Per favorire una sana cicatrizzazione, scegli creme ed oli con l’aggiunta di estratti di Camomilla ad azione calmante e lenitiva, e di Rosmarino e Calendula, noti antinfiammatori.
In ogni caso, se si decide di rimuovere un piercing, bisogna considerare che una cicatrice o almeno un foro resteranno visibili per sempre.
È possibile però intervenire per rimuoverle o ridurne l’inestetismo grazie a vari trattamenti chirurgici ed estetici, da valutare sotto consiglio di uno Specialista che valuterà in base allo stato della cicatrice e alla zona in cui si trova.
Di solito, le cicatrici da piercing tendono a diventare meno visibili una volta rimosso il gioiello e con il passare del tempo, ma non scompaiono mai del tutto.
Per rimuovere la cicatrice del piercing all’ombelico bisogna considerare la posizione esatta del foro in modo da valutare la possibilità di una revisione chirurgica che lo sposti all’interno dell’ombelico stesso.
Se fosse distante, cercare di eliminarlo facendo un'altra cicatrice potrebbe non essere la soluzione migliore e, in ogni caso, la cicatrice potrebbe comunque essere visibile.
Il piercing al naso è uno dei più comuni. Tuttavia, spesso durante il foro o il periodo di cicatrizzazione si possono danneggiare i tessuti, o l’orecchino stesso può causare delle infezioni.
Inoltre, se il gioiello ha dimensioni importanti, nel momento in cui lo si toglie, il foro resta piuttosto visibile.
Anche in questo caso, si può fare qualcosa per rimuovere la cicatrice.
Una modalità è quella di ricorrere alla chirurgia plastica, che può, con un piccolo intervento chirurgico, portare a una sensibile riduzione della cicatrice, sufficiente a farci sentire a nostro agio.
Tuttavia, un piccolo segno potrebbe sempre essere visibile.
Quando si toglie il piercing al capezzolo, il foro tende a chiudersi naturalmente.
Ma, se la cicatrice risulta ipertrofica, è possibile intervenire con dei patch in silicone, gel specifici per cicatrici, o laserterapia, un trattamento che leviga la pelle e stimola la produzione di collagene.
I piercing al naso, ombelico, capezzoli e altre parti del corpo sono sempre più comuni e, in parallelo, sono aumentate anche le richieste per eliminarne le cicatrici.
Tutto ciò è oggi possibile grazie al supporto della medicina estetica ma abbiamo visto che, affinché le cicatrici da piercing siano di bell’aspetto e facili da “eliminare”, o meglio nascondere, è fondamentale mantenere la zona forata sempre pulita, nutrita e idratata… Magari con un olio nutriente, idratante e lenitivo che aiuta una sana cicatrizzazione.
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